VERME~ROBOTS

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CRAWLING IN THE RUSH HOUR (0ttobre 2009)



BIOGRAFIA

La band nasce nel 1999 col nome di Crawler. Produce il suo primo Mini CD nel 2001, una miscela di crossover/metal che riscuote buoni consensi sia di pubblico che di stampa specializzata. Nel 2003 dà vita a "f.t.c.t.t.p.", acronimo di from the chord to the production, secondo Mini CD, interamente realizzato dal gruppo, dalla scrittura alla registrazione, all'artwork. Seguono alcuni live-show a scopo promozionale e le ottime potenzialità della band sono riconfermate dalla stampa, radio e web magazine.

Il secondo Mini CD “f.t.c.t.t.p." segna anche un importante periodo per la band: l'ingresso di Francesco Tedesco (da’namaste) alla batteria e il congedo del cantante. La formazione, ridotta ad un trio, con le 10 nuove canzoni vira su territori meno collaudati, confezionando un prodotto che reclama un’uscita ufficiale, un album variegato e intriso di rock, prog, sperimentazione, accenni metal e tanta melodia. Ma la sorte riserva alla band ancora una sorpresa: a registrazione ultimata la bassista abbandona il progetto lasciando le quattro corde a Pasquale Aliberti (Underscore) e la neonata indie label, I make records, affida il suo debutto a questo disco, “Crawling in the rush hour”, album con cui la band, ribattezzata col nome Verme-Robots, si propone su scala nazionale. Un percorso artistico che non vuole testimoniare abiura del passato ma proiezione consapevole verso il futuro.



Hanno detto di Crawling In The Rush Hour ~ BREVE RASSEGNA STAMPA

[...] L'innovazione in continuo movimento, mai un punto fermo che si viene a creare. Macello mentale dall'inizio alla fine. Crossover come filo conduttore, la manie dell'adolescenza che tornano a galla. Un lavoro singolare, la mia voglia di ascoltare supera ogni cosa, cazzo mi sento arrapato. Verme Robots è un progetto coraggioso che vale la pena di sposare [...]
ROCKAMBULA


[...] "Crawling In The Rush Hour", LP d'esordio che in breve tempo sta conquistando la stampa indie specializzata. Motivo? Semplice, è un album in grado di rendere felice qualsiasi amante del rock: sofferenza, cupidigia, melodie attraenti, riferimenti agli anni '80 e sguardi verso il futuro del genere sono gli ingredienti di questo disco che mette d'accordo tanto i metallari quanto i grunger.
DREAM MAGAZINE

[...] Un esordio promettente in cui, insomma, sembra esserci spazio per ogni sfumatura del rock, con particolare attenzione a quelle più potenti, ma in cui ogni elemento viene miscelato con gli altri con intelligenza, senza inventare nulla di rivoluzionario ma dando come risultato finale un album solido e compatto che sa giocare con i cliché del crossover inciampandoci solo raramente.
KRONIC

[...] A mio parere, quello dei Verme Robots è un album di tutto rispetto per chi ama il rock indipendente. Certamente, “Crawling in the rush hour” si distingue per essere un disco piuttosto originale e che si fa ascoltare senza sosta grazie anche alla sua varietà dei pezzi inseriti.
BABYLONBUS

[...] Dominato da tinte se non cupe, quantomeno inquiete, l’album genera una sintesi perfettamente riuscita tra variegati generi musicali nel quale sono osati, con mirabile competenza, incastri e fratture di geometrie musicali dal forte sapore ipnotico.
ARTISTSANDBANDS

[...] Se questi ragazzi sono in grado di mantenere dal vivo le promesse fatte in studio, abbiamo di fronte una band matura come poche nel nostro panorama musicale.
SONICBANDS

[...] Francesco Tedesco & Co. danno vita ad un disco che esorcizza le paure, il disagio, le fobie. La prossima volta che prenderete la metropolitana all’ora di punta, i volti delle persone schiacciate contro di voi non saranno più gli stessi e non saranno più anonimi. Avranno un nome: Verme Robots.
SALTINARIA

[...] Con quest’album i Verme Robots posano una nuova pietra angolare; vediamo se sarà la volta buona per costruire qualcosa di veramente imponente.
ROCKACTION

[...] “Crawling in the rush hour”, debut album dei salernitani Verme- Robots, nasce, almeno concettualmente, dall’incontro/scontro di due diverse personalità musicali: Antonio Senesi ( mastermind del progetto Groove/Metal denominato Crawler, trasmutato poi in Verme- Robots) e Francesco Tedesco ( Vocalist e principale compositore dell’Alternative Rock band da’namaste). La visione irruenta e cinicamente “terrena” del primo (Verme) si fonde con un’interpretazione paranoica e futuristica del secondo (Robots) creando un ibrido post-metal (rock) di assoluto valore.
COLONNAROTTA

[...] Imprevedibili e fuori dagli schemi. Mi piace descrivere così i Verme Robots [...]
GROOVEBOX band della settimana 

 

  • 01-01-2017